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Alcol, niente pubblicità multe fino a 500 euro

Il regolamento del comune riguarderà le offerte promozionali all’esterno dei locali che non potranno esporre locandine o lavagnette.

Guerra alla pubblicità degli alcolici. Palazzo Vecchio cambia il cosiddetto regolamento della somministrazione pubblica che disciplina le regole per bar, pub e ristoranti. E nel nuovo testo che sarà approvato il consiglio comunale il 26 marzo salta fuori il divieto di esporre la pubblicità di offerte promozionali per gli alcolici. Sarà vietato mettere fuori dai locali cartelli e lavagnette che pubblicizzano prodotti alcolici, shot e drink a prezzi scontati.
Divieto anche per le vetrine, i cartelli che offrono alcolici non potranno essere rivolti agli esterni dei locali. “Diciamo basta ai locali che adescano i clienti con offerte dannose come quelle degli shot prendi 3 paghi 2” – spiega il vicesindaco e assessore al commercio Dario Nardella. Chi sgarra rischia sanzioni fino a 500 euro.
Le sanzioni riguardano solo le offerte promozionali, non, ad esempio, i tendoni che espongono marchi di prodotti.

E. SCAFATO. ALCOL E CANCRO. SE SI VUOLE PREVENIRE IL CANCRO NON BERE E’ LA SCELTA MIGLIORE (Codice IARC per la LOTTA AL CANCRO)

Emanuele SCAFATO : “Alcol e cancro: evidenze scientifiche, valutazione di impatto e analisi delle possibili iniziative di prevenzione e di comunicazione”

Oggi, 4 Febbraio, è la GIORNATA MONDIALE CONTRO IL CANCRO.

Un report completo sulle relazioni CERTE tra ALCOL (qualunque quantità consumata) e CANCRO sono nel REPORT che preparai per EPICENTRO l’anno scorso.  http://www.epicentro.iss.it/approfondimenti/2013/pdf/trasversali_WorldCancerDay2013_alcol.pdf. La SIA, SOCIETA’ ITALIANA DI ALCOLOGIA,  ha acquisito le evidenze dell’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul CANCRO dell’OMS e le ha inserite in un poster di pubblico dominio.

LE BEVANDE ALCOLICHE SONO CANCEROGENE PER L’UOMO

L’ALCOL CONTENUTO NELLE BEVANDE ALCOLICHE E’ CANCEROGENO PER L’UOMO: Più si beve e più il rischio aumenta ANCHE A PARTIRE da UN SOLO bicchiere. Volendo sintetizzare quanto disponibile  in una valutazione che miri a considerare le implicazioni sociali e di salute pubblica relative all’impatto alcol correlato nella popolazione si può riassumere che sulla base dell’evidenza scientifica è ampiamente documentata una relazione certa di tipo dose/risposta tra alcol e numerosi tipi di cancro, verificabile a partire da quantità minime e per la quale non è possibile stabilire o definire con certezza un livello soglia di sicurezza. Di conseguenza non è possibile indicare livelli di consumo alcolico privi di rischio o da raccomandare a livello di popolazione e appare opportuno avviare iniziative di comunicazione, informazione e sensibilizzazione volte a garantire scelte informate da parte di chi consuma bevande alcoliche integrando tali attività con iniziative di identificazione precoce e intervento breve volto a incrementare i livelli di consapevolezza individuali e a supportare le persone in un cambiamento auspicabilmente rivolto all’adozione di stili e modelli di consumo non rischiosi o dannosi per l’individuo e per la collettività.

Alcol, 9 buone ragioni per tenere a bada il consumo

Emanuele Scafato, direttore dell’Osservatorio alcol dell’Istituto Superiore di Sanità parla di categorie a rischio (donne in gravidanza e minori) e di antiche credenze da sfatare

Chi eccede con il lavoro, rischia di consumarne in eccesso . Ma secondo uno studio appena pubblicato su Jama Pediatrics , anche i bambini che trascorrono troppe ore di fronte alla tv sono esposti a evidenti ricadute per la salute: a causa della “cattiva” pubblicità. Per non parlare delle problematiche correlate al sonno e al rispetto dei normali ritmi di una giornata.  Al centro del dibattito c’è l’alcol. In tutto il mondo il consumo dannoso provoca 2,5 milioni di morti ogni anno e nell’Unione Europea l’alcol è la seconda causa di malattia e morte prematura. In Italia i dipendenti sono circa un milione, mentre le persone a rischio quasi otto. «Nessun limite di consumo è privo di rischi: per questo nei messaggi alla popolazione non si può far riferimento alle proprietà salutistiche delle bevande alcoliche, come ribadito di recente dalla Corte di Giustizia Europea», esordisce Emanuele Scafato, direttore dell’Osservatorio nazionale alcol dell’Istituto Superiore di Sanità e presidente della Società italiana di Alcologia. «Birra o vino, superalcolici o cocktail, breezer o amari sono ugualmente dannosi. È l’alcol che genera i rischi per la salute e i danni risultano crescono proporzionalmente alla quantità e la frequenza dei consumi».

Perché è errato dire che un bicchiere di vino rosso fa bene alla salute ?  «L’informazione è incompleta. Dieci grammi di alcol, meno di un bicchiere di qualsiasi bevanda, possono diminuire negli anziani il rischio di mortalità per malattie delle coronarie, insorgenza del diabete e dei calcoli alla colecisti. Ma è l’Organizzazione Mondiale della Sanità a dire che nella stessa quantità si annidano rischi aumentati per almeno 230 patologie e 8-12 forme di cancro».

Dunque il resveratrolo contenuto nella buccia dell’uva non ha alcuna proprietà “salva vita”?  «L’effetto in vivo non è mai stato provato né alcuno studio ha evidenziato l’effettiva riduzione del rischio. Molte ricerche utilizzano chicchi di uva e non vino, ma è la presenza dell’alcol a pregiudicare l’assorbimento della molecola. A proteggerci, comunque, non sarebbero i polifenoli: servirebbero cento bicchieri al giorno per garantire quantità consistenti di principio attivo in grado di generare un effetto biologico plausibile. È sempre più evidente, invece, che siano le modalità di consumo durante i pasti e un regime alimentare di tipo mediterraneo a favorire un danno minore».

 Quali sono le ripercussioni per la salute dovute a un eccessivo consumo di bevande alcoliche?  «Si va da un aumentato rischio di sviluppare malattie del fegato a una più alta probabilità – soprattutto per le donne – di andare incontro a diversi tipi di tumore: dalla cavità orale all’esofago, dal colon-retto al pancreas, dal fegato al seno. Senza escludere le malattie cardiovascolari, alcuni disturbi psichici e comportamentali e il più alto rischio di incorrere in incidenti stradali».

 Perché alle donne in gravidanza si dice di non consumare nemmeno un bicchiere di vino?  «L’etanolo, presente in tutte le bevande alcoliche, è attratto dai grassi presenti nelle membrane dei neuroni. Nel feto ciò comporta un loro scioglimento, cui segue la morte cellulare. Quando la mamma beve, l’alcol passa la placenta alla stessa concentrazione del sangue materno. Una donna dovrebbe evitare gli alcolici anche quando programma di avere un bambino e durante l’allattamento».

 Quali sono le possibili ripercussioni per la salute del nascituro?  «Lo spettro è ampio e varia in funzione della quantità, del tempo e della frequenza di consumo: si va dal rischio di aborto all’insorgenza di difetti congeniti e ritardi nello sviluppo del neonato. Delicato è soprattutto il primo trimestre, in cui la donna potrebbe non sapere di essere incinta».

 Fino a quale età un ragazzo non dovrebbe consumare alcolici?  «Mai prima dei 18 anni, per l’incapacità fisiologica di metabolizzarli. Ma è dimostrato un pericolo di danno cerebrale fino a 25 anni, che si manifesta con deficit di memoria e orientamento. Qualunque quantità di alcol interferisce nello sviluppo e rimodellamento del cervello tra i 12 e i 25 anni».

 Perché anche il consumo sporadico, tra i giovani, può essere deleterio?  «Per la capacità dell’alcol di entrare nel circolo sanguigno, immodificato e non metabolizzato dall’enzima: efficiente solo dopo i 18-21 anni. Come detergente l’’alcol può “sciogliere” i grassi che danno resistenza e stabilità alle membrane cellulari dei neuroni. La conseguenza è il danno irreversibile, fino alla morte, delle cellule cerebrali ed epatiche».

 È possibile scoprire quando un figlio ha esagerato con l’alcol?  «ll binge drinking corrisponde all’ “abbuffata” in un’unica circostanza. I giovani lo praticano per disinibirsi, ma ignorano che l’alcol diminuisce la percezione dei rischi, già bassa nel corso dell’adolescenza. Il segreto per i genitori è annusare l’aria nell’ambiente domestico in cui il figlio ritorna. L’alcol evapora e lascia tracce nell’alito per diverse ore: basta entrare nella sua stanza mentre dorme per accorgersi se abbia bevuto o meno».

 Quali sono le responsabilità dei genitori?  «Devono accompagnare i ragazzi verso scelte sane per la loro salute. La pubblicità è un’insidia per gli adolescenti: sarebbero da sanzionare molte di quelle che infrangono, senza alcun intervento da parte degli organismi preposti, le direttive comunitarie. Il divieto di vendita e somministrazione di alcolici ai minori è sostanzialmente disapplicato in Italia. Porre il problema del rispetto della legalità permetterebbe ai minori di riconoscere ed evitare il rischio anche quando gli adulti e le istituzioni competenti risultano assenti. Di questo problema bisogna parlare quanto prima ai nostri figli».

L’ARCAT MOLISE 

Augura a tutte le famiglie un Buon Natale e un felice anno 2015 ricco di tanta gioia e sobrietà…

 

Pietrelcina: domenica 6 Aprile 2014

X INCONTRO DI SPIRITUALITÀ ECOLOGICA E FAMILIARE DEI CLUB ALCOLOGICI TERRITORIALI (METODO HUDOLIN)

“La nostra storia: un inno alla gioia. Per tutti..”

Emergenza alcol: l’Aicat scrive alle Istituzioni.

Il comunicato stampa

L’associazione Aicat, presente su tutto il territorio nazionale con oltre 2000 club, ha inviato una lettera al Presidente del Consiglio Enrico Letta, al Ministro dell’Interno, a tutti i Prefetti e Sindaci italiani, per esprimere la sua profonda preoccupazione e il suo più vivo allarme per l’emergenza sociale e sanitaria legata al fenomeno dell’intossicazione alcolica in cui sono coinvolti sempre più giovanissimi del nostro Paese.

Una missiva a firma del presidente dell’associazione, il dottor Aniello Baselice, con cui si evidenziano alle autorità alcune questioni cruciali che vanno affrontate senza ulteriori indugi e ritardi.

Tra queste: la necessità di una effettiva e rigorosa applicazione della Legge n. 189/2012 che ha istituito il divieto di vendita e di somministrazione di bevande alcoliche ai minori di anni 18; l’individuazione e l’attuazione di sistemi di premialità o agevolazione fiscale a sostegno degli esercenti che offrano spazi di aggregazione e consumi “alcol- free” per i giovani e non solo; la promozione di un approccio multisettoriale efficace di molte amministrazioni locali alle cosiddette Movide.

Nella lettera, inoltre, l’Aicat ha invitato le amministrazioni locali ad incentivare buone prassi al fine di promuovere stili di vita sani ed alternativi ai consumi nocivi per la salute, come l’astensione dalla concessione di patrocini alle manifestazioni pubbliche finalizzate alla promozione della vendita e della degustazione di bevande alcoliche (sagre o feste del vino e della birra; notti bianche; bollicine sotto le stelle, ecc.)
“Nell’esprimere piena disponibilità ad offrire il nostro contributo per un approccio costruttivo e concreto su queste ed altre criticità che mettono in gioco la vita e la salute di migliaia di persone- scrive Aniello Baselice- sollecitiamo l’adozione di interventi rapidi ed incisivi su questi problemi, segnalando che le nostre associazioni territoriali sono già impegnate nel vigilare attentamente sulle iniziative in corso e quelle che saranno adottate anche a livello locale per garantire il rispetto della legge e la tutela della salute pubblica”.

Alcol. Ritorna nelle scuole la campagna ‘Non perderti in un bicchiere’.

05 febbraio 2014  

Ritorna nelle scuole italiane la campagna ‘Non perderti in un bicchiere!’, promossa dal Ministero della Salute in collaborazione con Diregiovani.it, per sfatare luoghi comuni e false credenze sull’alcol e favorire una corretta informazione sui rischi connessi al suo consumo e abuso. A parlare davanti a una numerosa platea di studenti delle medie dell’Istituto comprensivo Piazza Minucciano di Roma è stato Emanuele Scafato, direttore dell’Osservatorio alcol dell’Istituto superiore di Sanità.

Sono tantissimi i rischi associati all’uso e abuso di alcol, perché dietro una sostanza percepita dagli adolescenti come un lubrificante sociale, un facilitatore nelle relazioni interpersonali, si cela in realtà la regina di tutte le droghe che fa da ponte tra dipendenze diverse. “Le vittime dell’alcol sono mediamente 18.000 l’anno. Un terzo di queste sono decedute a causa di patologie alcol correlate come i tumori- avverte l’esperto- certo, l’incidentalità stradale rimane la prima causa di morte tra i giovani, anche se risultati importanti sono stati raggiunti nella fascia di età al di sotto dei 21 anni, dove è stata quasi dimezzata la mortalità rispetto ai livelli precedenti”. Come? Facendo rispettare le leggi, tra cui quelle che impongono il divieto di vendita e somministrazione di alcol ai minorenni. – “Voi giovani non dovete bere- ripete all’infinito Scafato ai minori- non solo perché è vietato dalla Legge ma soprattutto perché fa male”. L’esponente dell’Iss ha incontrato direttamente nelle scuole, dall’inizio della campagna, più di 1.500 ragazzi: “Ancora troppo pochi- conclude- dobbiamo andare avanti”.

Assisi: dal 16 al 18 maggio 2014 il XXII Congresso Nazionale di spiritualità antropologica ed ecologia sociale

“La famiglia ieri, oggi e domani”. I Club Alcologici Territoriali Italiani si incontrano ad Assisi dal 16 al 18 maggio  per il XXII Congresso Nazionale di spiritualità antropologica ed ecologia sociale. Nella tre giorni di incontri, discussioni e laboratori comunitari, si approfondirà il tema della partecipazione dell’intero nucleo familiare al cammino di cambiamento nella sobrietà. Il congresso, organizzato in collaborazione con la Comunità San Francesco di Monselice e l’A.C.A.T. Perugia-Trasimeno, sarà anche l’occasione per festeggiare il cinquantenario dall’apertura del primo Club e il venticinquesimo anno di fondazione dell’A.I.C.A.T.

Insieme contro l’alcol…

Il 27 Ottobre 2013 si è chiuso a Castel Gandolfo il 22esimo Congresso Nazionale dell’Aicat. In centinaia hanno partecipato alla cerimonia di chiusura e al passaggio di testimone a Iesolo, dove si svolgerà l’edizione del 2014. La tre giorni, che si è tenuta negli spazi del Centro Mariapoli nel borgo dei Castelli Romani conosciuto per la presenza della residenza estiva dei Papi, ha visto la partecipazione di circa 1200 persone, in rappresentanza delle famiglie dei Club di tutta Italia.

Una grande mobilitazione che conferma l’impegno delle realtà territoriali dell’Aicat nella lotta alla dipendenza dall’alcol. La manifestazione, dal titolo evocativo “Oggi per domani. La comunità che vorremmo” è stata organizzata dall’Arcat Regione Lazio presieduta da Peppino Nicolucci.

I bambini e la vendemmia: quando gli adulti si fanno promotori di rischio e non di salute. Magari a loro insaputa…

In questo periodo proliferano le iniziative promosse dalle scuole soprattutto elementari e medie di far conoscere ai bambini la vendemmia anche attraverso il loro diretto coinvolgimento nelle varie fasi di produzione del vino.
Nulla di nuovo sotto il sole. E’ una prassi che è in auge da molto tempo e quindi assolutamente normale.
Ecco appunto :normale.
Ma può continuare ad essere presentato come normale, anzi addirittura come elemento distintivo di una cultura salutista l’educare i bambini a familiarizzare con il prossimo consumo (all’età di 11 anni in Italia ,la più bassa d’Europa) di un prodotto quale il vino che contiene come ingrediente predominante l’alcol etilico, una sostanza tossica, inserita nel Gruppo 1 dei più potenti cancerogeni dall’International Agency for Research on Cancer (IARC), capace di indurre dipendenza (alcol-dipendenza) superiore rispetto alle sostanze o droghe illegali più conosciute.
Ricordiamo che di questa medesima classe fa parte l’amianto, componente diffusissimo di molti materiali usati in edilizia e non solo, a causa del quale molti edifici scolastici sono oggi diventati a ragione off limits in termini di agibilità .E nessuno si sognerebbe di far rimanere un solo minuto i nostri bimbi in aule coibentate con amianto .
Saremmo molto interessati a sapere se durante la scuola di vendemmia si informano i bimbi circa il fatto che la sostanza alcol che fa parte del vino ,come l’amianto faceva parte dei tubi del glorioso Eternit,. Risulta ancora più dannoso per la salute dei giovani al di sotto dei 18 anni, le donne e gli anziani ,tutte categorie che sono più vulnerabili agli effetti delle bevande alcoliche, a causa di una ridotta capacità dell’organismo a metabolizzare l’alcol.
Saremmo inoltre molto curiosi di sapere se ai bimbi viene chiarito che pur apportando circa 7 Kcalorie per grammo, l’alcol contenuto nel vino non è un nutriente (come le proteine, i carboidrati o i grassi alimentari) e il suo consumo non è utile all’organismo o alle sue funzioni, e risulta invece fonte di danno diretto delle cellule di molti organi, tra cui i più vulnerabili sono il fegato e il sistema nervoso centrale.
Anche per questo, per tutelare la loro salute, è stata promulgata nel 2012 una legge che fa espressamente divieto di vendere o somministrare bevande alcoliche ai minori di 18 anni. Forse chi ha la delicata responsabilità di educare dovrebbe chiedersi seriamente se non sia il caso di aggiornarsi su come la scienza vada inesorabilmente avanti nelle scoperte .E grazie a queste scoperte che il DDT che veniva usato generosamente nelle nostre case per far fuori le zanzare è stato individuato come pericoloso parente della Diossina ;e l’amianto, con cui abbiamo infarcito case e scuole, oggi fa paura come le scorie tossiche sepolte nella Terra dei Fuochi ; e il tabacco che faceva parte integrante dei nostri stili di vita è oggi caduto in grave disgrazia al punto tale che nessuno si sogna di portare oggi i ragazzini a scuola di tabacchicoltura .
Alla luce di queste considerazioni saremmo molto interessati ai confrontarci serenamente su come la scienza sia molto più progressista di chi ancora, come i famosi soldati giapponesi che nella giungla del Borneo aspettavano ancora di combattere gli americani qualche anno fa, continua a proporre l’alcol presente nel vino ma anche nella birra e in altre bevande di maggiore gradazione come un fattore di benessere e di salute.
E’ un invito agli insegnanti ma anche a chi segue l’evoluzione della scienza ad un confronto rigoroso e libero da ideologismi di sorta . Perchè qui parliamo di salute con la stessa preoccupazione che nutriamo verso i prodotti agricoli che arrivano sulle nostre tavole dalla Terra dei Fuochi( già Campania Felix) come da di altre migliaia di discariche ignote presenti ovunque nel nostro paese .

1964 – 2014 : Cinquanta anni di Club nel mondo. 

Col primo Club fondato nell’aprile 2014 a Zagabria da Vladimir Hudolin nasceva il focolaio della sua rivoluzione scientifica ed antropologica che avrebbe cambiato la storia della cultura sanitaria e generale del nostro pianeta diffondendosi prima nella ex-Yugoslavia e poi in Italia.Il nostro paese ha rappresentato il terreno di coltura per una sua evoluzione matura e il trampolino di lancio nel mondo. Una rivoluzione semplice, sobria ma autenticamente popolare e spiritualmente formidabile in quanto ha permesso a fattori non misurabili, secondo una visione positivista della scienza, come valori, emozioni ed atteggiamenti quali l’amicizia,la solidarietà e l’amore ma anche la solidarietà e l’ empatia, l’accoglienza senza pregiudizi e la condivisione e la corresponsabilità, di essere riconosciuti ed apprezzati come strumenti di una scienza vissuta,in quanto straordinari agenti di trasformazione del comportamento e della qualità della vita individuale,familiare e comunitaria segnati dalla sofferenza legata al consumo di alcol e/o altre droghe chimiche o comportamentali molto spesso associati ad altri problemi complessi. La rivoluzione nata a Zagabria cinquanta anni fa ha cambiato il destino di centinaia di migliaia di persone e famiglie in Europa come in Sud America ,in Africa come in Asia, promuovendo salute , solidarietà, libertà . Chi l’ha conosciuta e vissuta non può limitarsi oggi a commemorarla, magari con rimpianto e nostalgia, ma ha la responsabilità di farla vivere alle nuove generazioni in ragione della sua incredibile attualità e del fascino intatto del miraggio o dell’utopia che la nutre: rendere possibile per ogni essere umano il suo diritto ad una vita salubre,equa e solidale.Con questo spirito e questo impegno concreto l’AICAT intende dare il suo contributo con una serie di iniziative ed attività che vedranno il loro culmine in due momenti significativi nel 2014 :- il mese di aprile con la giornata nazionale dei CAT , fissata per domenica 6 aprile, dedicata a questo evento.- La collaborazione e la presenza al Convegno internazionale di Zagabria dedicato al cinquantenario dei CAT, programmato dal 27 al 29 giugno p. v.

Il divieto di vendita degli alcolici ai minori è legge

Il divieto di vendere alcolici ai minorenni è  ora  legge dello Stato .
A questo risultato ha contribuito in maniera determinante la mobilitazione popolare sostenuta dall’AICAT  insieme ad altri settori della società in favore della raccolta di firme per una proposta di legge in tal senso organizzata dal quotidiano Il TIRRENO di  Livorno .

Nell’esprimere apprezzamento e soddisfazione per un provvedimento che rappresenta un importante anche se tardivo segnale di assunzione di responsabilità da parte delle istituzioni e della  politica,  l’AICAT  si assume l’impegno a vigilare attraverso il lavoro di  cittadinanza attiva dei club e delle associazioni territoriali  sulla sua effettiva applicazione ben consapevole che una legge da sola non basta a risolvere un comportamento dannoso che non investe solo i giovani e i giovanissimi ma tutta la società nel suo complesso.A partire da tale evidenza non si può peraltro neanche negare una reale  efficacia della legge all’interno di  una  strategia   più ampia di tutela della salute pubblica che miri alla riduzione dei rischi e dei danni alcolcorrelati e alla promozione come diritto fondamentale della scelta di ogni persona di  poter conoscere e praticare  stili di vita che non contemplino l’ineluttabilità del  bere alcolici. 

AICAT  
ASSOCIAZIONE ITALIANA DEI 
CLUB ALCOLOGICI TERRITORIALI 
(METODO HUDOLIN) 
http://www.aicat.net/